Sono in tre, sono evasi da una prigione orbitale e formano ormai - contro ogni logica e pronostico - un gruppo tanto male assortito quanto funzionale alla loro stessa sopravvivenza. Adesso vagano, a bordo dell’astrocargo Hammer, lungo le rotte di un Sistema solare colonizzato da una popolazione post-umana. La prima è Helena Svensson, una navigatrice del ciberspazio finita in disgrazia dopo essersi introdotta illegalmente nei database segreti di una mega-corporazione. Il secondo è Swan Barese, pilota abile e guascone. Il terzo è John Colter, un desperado privo di scrupoli, con un passato da pirata spaziale. Per procurarsi di che vivere, Helena, Swan e John fanno scalo su satelliti artificiali, asteroidi, pianeti e lune terraformate, a caccia di qualsiasi lavoro, non importa se onesto e stipendiato o al soldo di qualche ambiguo cliente bisognoso di mercenari con molto fegato. È così che - nello scorso numero di Hammer - i tre si sono ritrovati al servizio della Honotaka, una potente zaibatsu che li spediti a recuperare una hacker tenuta segregata nel quartier generale di una compagnia rivale. La loro azione ha, però, contribuito a scatenare un terribile virus informatico, denominato Invernomuto, in grado di fornire incontrollabili poteri paranormali all’organismo vivente che lo ospita. Scampati al disastro che ha investito il satellite della Honotaka, devastato dall’uragano psionico generato da Invernomuto, Helena, Swan e John si sono diretti verso altre destinazioni, sempre più insolite e immaginifiche.